Gli studenti vanno male a scuola per una questione di chimica

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I nostri ritmi ci portano a svegliarci sempre più spesso, e non è un caso se diventiamo molto più produttivi dopo le 10 del mattino. Anche gli studenti che in questi giorni sono tornati tra i banchi di scuola riescono ad apprendere meglio a partire dalla fine della seconda ora di lezione. Se pensate che si tratti solo di pigrizia vi sbagliate di grosso perché è una questione di chimica.

Per cercare di capire cosa succede all’organismo degli studenti, Paul Kelley, uno dei massimi esperti in materia, ha analizzato i ritmi e le abitudini e ha visto che se dormiamo poco accumuliamo un debito di sonno che influenza negativamente le nostre capacità mentale. Tuttavia per gli studenti tra gli 8 e i 10 anni questo discorso non vale perché l’ormone che stimola il sonno, ovvero la melatonina, non viene più prodotta nelle prime ore del mattino. Kelley, che per un periodo è stato dirigente scolastico, ha potuto verificare da vicino la validità della sua teoria e ha provato a spostare l’inizio delle lezioni alle 10. Gli studenti sono migliorati e hanno ottenuto voti più alti.

Purtroppo questo è un esperimento isolato, quindi cari studenti, vale il vecchio consiglio di andare a dormire prima la sera perché contro la melatonina potete fare ben poco però potete cercare di riposare qualche ora in più.