Egitto, il governo chiude un Centro per le vittime di tortura

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Il panorama egiziano sul tema dei diritti umani si fa sempre più fosco e più chiuso. Dopo la tragica morte di Giulio Regeni, sulla quale le autorità italiane fanno fatica a trovare elementi utili anche a causa della scarsa cooperazione di quelle egiziane, giunge un’altra preoccupante notizia dall’Egitto.

El-Nadeem, centro di riabilitazione dedicato alle vittime delle torture e delle violenze, situato in Soliman El-Hababy st., è stato chiuso dal governo. L’ong svolgeva anche un’attività di consulenza legale.

A denunciare la notizia è stato Amnesty International e l’Unhcr, grazie alla segnalazione del referente egiziano per le ONG che ha portato la notizia della chiusura. Il tutto è avvenuto senza una spiegazione ufficiale ed in modo completamente arbitrario.

Mercoledì degli agenti di polizia si sono presentati alla porta del centro, portando con loro un documento che riportava un ordine di immediata chiusura. Nessuna spiegazione è stata data in merito al provvedimento, né a voce né per iscritto, come sottolineano gli operatori del centro.

El-Nadeem era un luogo dove centinaia di persone, vittime della violenza anonima spesso perpetrata dalla polizia egiziana, potevano trovare rifugio e assistenza anche dal punto di vista legale. Una sorta di faro nel panorama buio dei diritti umani in Egitto, che è stato arbitrariamente chiuso, come sottolinea il vice-direttore dell’associazione Amnesty International nel Medio Oriente, Said Boumedouha.