Londra, continuano i negoziati con l’Unione Europea

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Continua l’impasse del Regno Unito: la sfiducia nei confronti del sistema europeo appare sempre più calzante e più intensa. Ieri i membri dell’Unione Europea hanno cercato una soluzione per ridefinire i confini di un accordo fra Londra e l’UE, per poi poter dare carta bianca al premier britannico sull’adozione di un referendum per permettere ai cittadini del Regno Unito di decidere se rimanere, o meno, all’interno dell’Unione.

Cameron si è mostrato deciso a combattere “per gli interessi del suo paese” e disponibile a concludere un accordo solamente se “buono”. Ma si è anche dimostrato deciso a non accettare nulla che non risponda alle necessità della nazione.

Il premier inglese aveva già illustrato, nel mese di novembre, le sue condizioni, fra le quali la possibilità di estromettersi da quella clausola contrattuale che prevede un mercato europeo sempre più stretto e a contatto, e inoltre ha richiesto il riconoscimento del mercato dell’Unione come “multi valutario”, sottolineando l’intenzione del Regno Unito di non adeguarsi alla politica monetaria europea.

Il testo è stato rinegoziato, ma la possibilità di porsi in accordo su temi così delicati ed infine alla base del concetto stesso di Unione Europea non sembra assai semplice. Il rischio che il Regno Unito, infine, volti definitivamente le spalle all’Unione c’è ed è concreto.