ISIS, nuovi attentati in Siria: almeno 180 morti

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Iraqi Soldiers from the 3rd Battalion, 3rd Brigade, 9th Iraqi Army Division, many of whom are recent basic training graduates, practice crew evacuation and roll over drills during the tank driving portion of a round robin exercise at Camp Taji, Iraq on January 24, 2007. (U.S. Army photo by Sergeant Jeffrey Alexander) (Released)

Siria ancora martoriata dall’ISIS: l’ennesima carneficina è accaduta ad Homs, in Siria, mentre altre quattro esplosioni hanno scosso la capitale Damasco. Un’ennesima giornata di violenza contro la popolazione inerme. L’ISIS ha rivendicato l’orribile attentato.

Le esplosioni ad Homs sono state compiute nel quartiere di Zahraa, che non è nuovo ad attacchi terroristici. Secondo l’Osservatorio Siriano è stata un’autobomba a causare la strage, ma non si potrebbe dire lo stesso con certezza per quanto riguarda Damasco; qui l’esplosione, secondo Hezbollah, sarebbe accaduta vicino all’ospedale ed in altri luoghi della città. Anche se il conteggio dei morti e dei feriti non è sicuro, si parla di 180 morti e oltre 200 feriti: una delle peggiori stragi degli ultimi cinque anni.

L’ISIS ha rivendicato la paternità dell’attacco per mezzo del network da loro spesso utilizzato per la propaganda e gli annunci ufficiali, Amaq.
Mentre la violenza in Siria continua, Kerry annuncia che si sta delineando una bozza di cessate il fuoco nel paese, che dovrebbe coinvolgere tutti gli stati che oggi si trovano attivi nel conflitto, fra cui Stati Uniti d’America e Federazione Russa: in bozza vi è anche la possibilità di un nuovo incontro sul tema fra Putin ed Obama per raggiungere l’accordo.