Fbi lascia l’udienza: “Possiamo sbloccare l’iPhone anche senza Apple”

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L’FBI può farcela da sola. Non ha più bisogno di Apple per sbloccare l’iPhone del killer di San Bernardino. Non è noto chi avrebbe mostrato alle autorità investigative il modo di sbloccare l’iPhone, ma qualcuno deve averlo fatto, perché l’udienza con la Apple è stata posticipata di due settimane. Il metodo trovato dovrebbe dare la possibilità all’FBI di entrare grazie ad un software apposito, una sorta di versione “soft” di quello che avrebbe dovuto progettare l’azienda di Cupertino.

Nei giorni che verranno, l’FBI testerà le modalità di forzatura dell’iPhone, e se dovesse funzionare, potrebbe saltare la battaglia legale con Apple. Edward Snowden ha approvato la mossa dell’FBI; egli aveva sempre sostenuto, assieme ad altri, la possibilità di entrare nello smartphone anche in assenza di una collaborazione da parte dell’azienda della mela. Ovviamente rimane il dubbio su quale sia il metodo sviluppato dall’FBI; può essere che si tratti di un exploit, tecnica basata su un bug del codice, in pratica uno strumento che sfrutta una falla del sistema.

In ogni caso, se l’agenzia investigativa riuscisse nell’intento, le preoccupazioni della Apple sarebbero fondate: il sistema di sicurezza di Apple non è intoccabile. E questo porta ancora una volta al dibattito del limite (e della conciliazione) fra privacy dei cittadini e questioni di sicurezza nazionale e lotta antiterrorismo.